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Storia della Prevenzione sul lavoro 3

Storia della Prevenzione sul lavoro 3  – L’Inail nel 1974 ha creato un “Centro informazione e documentazione infortuni” (CIDI) al fine di analizzare il fenomeno infortunistico per individuare quei settori di intervento più urgenti e per conoscere i fattori in causa nell’accadimento degli eventi lesivi, le modalità e la tempistica di azione. Le procedure per l’acquisizione ed il trattamento dei dati sugli infortuni sono state predisposte per gli elementi più interessanti ai fini prevenzionali: le modalità di accadimento, le cause, le circostanze di tempo e di luogo degli infortuni. L’istituzione del Servizio sanitario nazionale (SSN) avvenuta con la legge 23 dicembre
1978 n. 833, ha indicato tra i vari obiettivi del nuovo SSN anche “la prevenzione delle
malattie e degli infortuni in ogni ambito di vita e di lavoro” (art. 2). Tale legge ha istituito
vari livelli di attività nell’ambito prevenzionale: allo Stato veniva assegnata la normativa
generale, alle Regioni invece venivano assegnate le funzioni legislative in materia di
assistenza ospedaliera (art. 11). La nuova riforma sanitaria suddivideva i compiti
prevenzionali tra le Unità sanitarie locali (UU.SS.LL.) e l’Istituto superiore per la
prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), di nuova istituzione.

Istituzione del ISPESL

Storia della Prevenzione sul lavoro 3  – Le UU.SS.LL. dovevano provvedere “all’igiene e medicina del lavoro, nonché alla prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali” (art. 14 lett. f) ed alla erogazione delle prestazioni di prevenzione (art. 19); l’ISPESL doveva svolgere le funzioni consultive riguardanti la prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro, vale a dire l’attività di ricerca, di studio, di sperimentazione e di consulenza per le UU.SS.LL. e per le Regioni (art. 23). La legge 833/78 prevedeva inoltre che le UU.SS.LL. si dovessero avvalere per l’attività di prevenzione “degli operatori che erogano le prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione” (art. 20, penultimo comma), e che l’ISPESL a sua volta dovesse svolgere i propri compiti con l’ausilio “degli istituti di ricerca delle Università, del Consiglio nazionale delle ricerche e di altre istituzioni pubbliche” (art. 23, ottavo comma), tra queste ultime andava incluso l’INAIL. (Riferimenti tratti da: “ENZO CATALDI: L’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Testimonianza di un secolo), – Roma 1983”)

Tabella evolutiva cronologica:


L’assicurazione infortuni dal 1883 ad oggi e le principali tappe della storia dell’INAIL
1883
Nasce la “Cassa Nazionale di assicurazione per gli infortuni degli operai sul lavoro”,
organismo di previdenza a livello individuale e facoltativo. Il collegamento strettissimo tra
attività imprenditoriale e rischio lavorativo (cosiddetto ‘rischio professionale’) comporta un
crescente consenso verso le polizze (nel 1894 si contano oltre 3.200 polizze e 130.000
lavoratori assicurati). Si accende il dibattito parlamentare sulla necessità di un sistema di
tutele al passo con l’avanzamento del processo di industrializzazione del Paese.
1898 Viene promulgata la prima legge (80/1898) in materia di infortuni sul lavoro
nell’industria che prevede l’obbligo di assicurazione con la libera scelta dell’Ente
assicuratore. La legge 80 rappresenta la conclusione di un lungo e tormentato dibattito
parlamentare, scientifico e culturale e dà l’avvio ad un sistema di sicurezza sociale i cui
cardini (solidarietà, obbligatorietà, intervento economico di sostegno) si mostrano validi
ancora oggi. Viene emanato anche il primo Regolamento generale di prevenzione.

Emissione del primo Testo Unico. Storia della Prevenzione sul lavoro 3  –

1904 Viene emanato il primo Testo Unico (51/1904) di riordino delle norme di prevenzione
e assicurazione contro gli infortuni sul lavoro che estende i benefici assicurativi a comparti
industriali prima non tutelati e stabilisce le modalità di assicurazione contro gli infortuni, i
poteri degli ispettori del lavoro, le indennità per le inabilità temporanee e permanenti, per
le lesioni subite e per la morte del lavoratore.
1912 Con la legge 1361/1912, dopo circa un decennio di sperimentazione, viene istituito il
corpo degli ispettori dell’industria e del lavoro, con funzioni obbligatorie (di vigilanza
sull’applicazione delle leggi del lavoro e di studio dei problemi operai) e facoltative (di
prevenzione e risoluzione pacifica dei conflitti di lavoro, quando invitati dalle parti).
1919 L’obbligatorietà dell’assicurazione viene estesa al settore agricolo. In virtù di accordi
internazionali, viene costituito l’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), agenzia
delle Nazioni Unite deputata all’attuazione della legislazione sociale nei diversi paesi
membri.
1933 La Cassa Nazionale Infortuni assume la denominazione di INAIL – Istituto Nazionale
per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro – con il compito di gestire l’assicurazione
nel settore industria in regime di esclusività.
1934 L’INAIL assume la gestione dell’assicurazione obbligatoria contro le malattie
professionali nell’industria e vengono riconosciute 6 malattie (tecnopatie).
1935 Sono unificate le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro e le malattie
professionali. Sono introdotti l’istituto della rendita e l’automatismo delle prestazioni.
1942 È introdotta la prima forma di prevenzione. L’art. 2087 del Codice Civile impone
all’imprenditore l’obbligo di adottare misure per tutelare l’integrità fisica e la personalità
morale dei lavoratori.
1943 L’INAIL assume anche la gestione dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni
sul lavoro in agricoltura. Sono riconosciute la silicosi e l’asbestosi quali malattie
professionali nell’industria.

Aumento del numero delle malattie professionali – Storia della Prevenzione sul lavoro 3  –

1952 Il numero delle malattie professionali indennizzate nell’industria viene portato a 10.
1958-‘59 L’INAIL assume la gestione dell’assicurazione contro le malattie professionali in
agricoltura e contro quelle dei medici causate dall’azione dei raggi X e delle sostanze
radioattive.
1965 Viene emanato il Testo Unico 1124 che opera il coordinamento delle norme
concernenti l’intero sistema dell’assicurazione e introduce importanti innovazioni quali
l’estensione della tutela agli artigiani, ad altri lavoratori autonomi e, sul piano delle
prestazioni, la previsione di quote integrative della rendita per i familiari a carico del
lavoratore che ha subìto un infortunio o è affetto da malattia professionale (tecnopatico).
1975 Il numero complessivo delle malattie professionali passa a 72.1978 Viene istituito il Servizio Sanitario Nazionale. Sono trasferiti alle Regioni i servizi e le
strutture sanitarie, ad esclusione dell’attività medico-legale che continua ad essere svolta
dall’INAIL attraverso il proprio personale sanitario.
1988 La Corte Costituzionale stabilisce l’estensione della tutela a qualunque altra malattia
della quale sia dimostrata l’origine lavorativa (sentenza 179/88).
1994 Entra in vigore il Decreto legislativo 626/94 (rafforzato dal successivo D.lgs.
242/1996) che recepisce alcune direttive europee e promuove una nuova “cultura della
sicurezza”. In tale modo si dà vita ad un modello di gestione degli adempimenti previsti
dalla legge, fondato sui principi della sicurezza globale, della prevenzione, della
programmazione e soprattutto della partecipazione dei lavoratori alla gestione dei rischi e
alla organizzazione del lavoro. La tutela della salute diventa “un bene primario oggetto di
un diritto fondamentale della persona”.
1999 La legge 493 introduce l’obbligo assicurativo anche per le “casalinghe” (uomo o
donna, tra i 18 e i 65 anni) che svolgano in via non occasionale, gratuitamente e senza
vincolo di subordinazione, lavoro finalizzato alle cure della propria famiglia e dell’ambiente
in cui si dimora.